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giovedì 30 dicembre 2010

Lettere che cadono nel buio.

La notte placa gli animi. Li placa, sì, perchè riesce ad esaltarne la volontà, mentre durante il giorno tentiamo di esasperare la riuscita di un obbiettivo che non è davvero ciò che vogliamo. Ma di notte, tra il perpetuo assecondarsi dei nostri respiri, riusciamo ad ascoltare veramente la voce del nostro cuore. È che spesso parla una lingua che non comprendiamo, ma che ci affascina da morire.

30 dicembre 2010

La tempesta è ormai in corso d'opera, ma ho avuto giusto il tempo di entrare al caldo della mia casa ed ora non mi può dare fastidio. Sentirla, invece, è incantevole.
Tra lo scoppiettare di lapilli incandescenti nel camino, mi ritrovo qui a scrivere quello che con ogni probabilità sarà l'ultimo intervento del 2010. Sarà un anno che mi mancherà davvero, dei cui souvenirs non mi stancherò mai. Alcuni di essi però risultano scheggiati. Erano forse troppi e avevo le mani piene per raccattarli tutti al volo, così ho dovuto chinarmi a raccogliere quelli caduti. Rovinati un pochino forse, ma non compromessi.

Attratto per un attimo dall'aroma fruttaceo che ne fuoriesce, mi fermo a guardare il bicchiere di cristallo sul tavolino. Il vino rosso al suo interno è ormai prossimo a finire, e posso vedere il segno delle mie labbra disegnate perfettamente sulla sommità del calice. È ormai un pezzo che è lì così, ma nonostante questo continua ad emettere profumo come se fosse appena stato versato. Tante cose non perdono il gusto neanche dopo un'eternità. Mantengono il suo fascino, come il buon vino del resto.

Forse prima ho esagerato, non è vero che il vino sia poi quasi finito. Il bicchiere è mezzo pieno. Anzi no, mezzo vuoto. Dove sta la differenza? Beh forse non ce n'è, ma definirlo mezzo pieno per me significa accontentarsi di quello che c'è all'interno. E prendere il vizio di accontentarsi è quanto di più sbagliato si possa fare. Il bicchiere mezzo vuoto va reso pieno di un'infinità di piccole cose, di gocce. Di quello mezzo pieno invece finiamo troppe volte per accontentarci.

L'orologio segna la una di notte, non è poi tanto tardi. Ma è giunto il tempo di prendermi un attimo da dedicare a me, per leggere quello che scrivo di fretta nella mia vita. La nostra vita è un grande libro, e come spesso accade quando scriviamo, alla fine dell'opera torniamo indietro per ricontrollare gli errori. Mentre rileggiamo il prodotto, ci accorgiamo di quante cose vorremmo cambiare. Perciò a volte è meglio lasciare tutto così, senza passarci un'altra volta. Gli scarabocchi fatti al momento e gli errori commessi, la renderanno unica.


Prima di lasciarvi, voglio agiungere un'ultima cosa. Poco fa mi è capitato di vedere una coppia camminare mano nella mano. Nell'immensa semplicità di questo gesto, credo venga contenuto quanto di più grande si possa immaginare. Quel grazioso intrecciarsi di mani e dita, è la porta d'accesso per quel mondo dei sogni di cui inizio a sentirne la mancanza. Ma son solo lettere che cadono nel buio.

Matteo.

5 commenti:

  1. bello :)) è il mio preferito tra tutti quelli che ho letto :))

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  2. Teo.. non so perchè ma vedo in quello che hai scritto una parte del nostro ultimo discorso.. quel libro..
    Quegli errori grandi o piccoli, sai bene che ti hanno reso ciò che sei ora e ti hanno aiutato a capire nuove cose, ti hanno insegnato come dovrai comportarti in seguito, quando avrai dei dubbi potrai pensare al tuo passato, rileggere, rivedere ciò che una volta ti portò a sbagliare e aiutarti a non farlo più! E poi.. perchè accontentarsi in questa vita? è una sola, tutto ciò che ci succede lo scegliamo noi, a volte si, qualcuno è reso partecipe dei nostri giorni e alcune cose potrebbero dipendere anche da loro, ma alla base, all'origine di tutto ci sono le nostre scelte, di cui un giorno dovremo essere orgogliosi, quindi perchè non fare il massimo per ottenere ciò che vogliamo piuttosto che accontentarci di ciò che la vita a volte ci pone di fronte con tanta facilità?! le cose più belle a volte arrivano anche per caso ma per averle non basta il caso!

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  3. Di parole da dire ne avrei tante,troppe forse.
    Grazie per la cartolina.
    Sarò sempre felicie e positivà,come mi vuoi tu.
    Perchè un'pò di mia felicità,ladevo anche a te.
    Buon 2011,Eaglesino mio. <3

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  4. Il bicchiere e' mezzo pieno perche' ti accontenti di cio' che c'è o perché sei positivo nel vedere quello che c'è anche nei momenti in cui vedresti tutto negativo? Non potrebbe essere che il bicchiere e' mezzo vuoto quando non vedi le belle cose che ti stanno capitando perché troppo occupato a lamentarti del fatto che le cose vanno male? Ovviamente come sempre si tratta solo di punti di vista! Ma cos'è che ci fa cambiare opinione e angolature sullo stesso argomento? Forse il momento? O il modo di essere? Le esperienze vissute? Cosa? (L.)

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  5. L'accontentarsi di ciò che c'è in un bicchiere mezzo pieno, quando nella bottiglia resta "vino" con cui puoi riempirlo, è per me sbagliato. Se possiamo avere tanto così in più, allora dobbiamo considerare il nostro bicchiere come mezzo vuoto e da riempire ancora un pochino.
    Dal momento che invece il bicchiere è mezzo pieno e nella bottiglia non resta più vino da aggiungere, allora è lì che dobbiamo accontentarci e dar valore a quello che abbiamo.
    Ma fino a quando avremo ancora un pochino da aggiungerci, non aspettiamo un solo secondo a farlo.

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